Un
po' di storia...
Il
gruppo artistico Extrême Jonction svolge una ricerca intermediale
e interdisciplinareesplorando i differenti domini
dell'immaginario
e dei saperi.
Nel
1999 si sposta nel ventesimo arrondissement parigino,
dopo
aver gettato l'ancora,nel '96, sul lago di Créteil.
Dagli
anni 80 opera negli ambienti artistici collaborando
con
Istituzioni Pubbliche,Ministeri, Comuni, Regioni,
Centri
Culturali, Università, Gallerie.
In
quegli stessi anni nasce la fraterna collaborazione con i membri della
scuola trattista(movimento trattista o del primitivismo astratto, Roma
1982) , in particolare con Claudio Bianchi, Marco Fioramanti,
Anna
Maria Corbi .
Nell'85
apre in Italia , a Salerno, la galleria Inter/Prise(1) ,
laboratorio
di sperimentazione di nuovi linguaggi,
frequentato
dalle più originali personalità
della
ricerca inter/media internazionale.
Su
questa poetica, i caosonauti (2)della navicella Inter/Prise,
negli
anni 1986-89, concepiscono e organizzano tre edizioni
del
festival d'arte elettronica "Semi di Luce"(3) .
Realizzazione
resa possibile con la cooperazione del ministero della cultura italiano,dell'ambasciata
di Francia in Italia, e di France Telecom.
Negli
stessi anni, invitati dall'Università e dall'Istituto Francese di
Napoli,
in
occasione dei due incontri internazionali "Videoculture Europa Elettronica",partecipano
ai lavori e pubblicano sui due cataloghi
stampati
per l'occasione,a fianco di Lyotard, Baudrillard,
Virilio,
Fabbri, Costa, etc
In
seguito scegliendo di percorrere il pianeta come artisti viaggiatori,
si
spostano molto in Europa e in Africa, invitati e accolti
da
differenti istituzioni culturali,pubbliche e private.
Nell'89
scelgono di essere testimoni della storia in Romania,
realizzando,grazie all'amicizia e alla complicità di David Thompson, musicista e giornalista,
video-reportages e interviste al presidente dell'associazione nazionale
degli artistie al ministro della cultura dell'epoca ,
Andreji
Plesu ,e agli artisti impegnati
contro
la dittatura staliniana di Ceausescu.
Nel
'91 battesimo ad Atene del secondo spazio della galleria
Temp(i)o
2000,(il primo già inaugurato in Italia nel '90)
dove
proseguono gli studi e gli incontri sull'intermediale.
In
questo periodo, continuano ad approfondire l'investigazione sulle nuove
tecnologie,caratterizzata da una forte interdisciplinarietà ,
che
mira soprattutto a mettere in evidenza
il
passaggio simbolico che segna la nostra epoca:
quello
di un passaggio culturale,sociale e politico,
dalla
separazione specialistica alla molteplicità.
Gli
eventi artistici e culturali che organizzano o ai quali partecipano sono
tutti segnati da questa analisi, che pone la necessità di una rivoluzione
di pensiero, che auspicherebbe un pensiero complesso,
capace
di riunire cio' che é separato e di concepire la multidimensionalità
di ogni realtà antroposociale.
E
sempre secondo questa poetica dell'arte e della vita, nel 1996, Extrême
Jonction fonda il movimento "Cyberdadabeatbeepbitgénération"
, (segnalato e sostenuto dalla rivista newyorkese "Night",
di
cui, il direttore , Anton Perich, artista della "Factory" di Andy Warhol,
é membro) sorta di
anti-corrente
militante d'arte critica, alla frontiera tra antichi e nuovi linguaggi,
che oggi,
all'alba
del 2002 trova il suo epigone nel movimento "Pittura Clandestina", tenuto
a battesimo,
a
Roma da Renato Nicolini, l'omologo di Jack Lang in Italia, assessore alla
cultura
del
Comune di Roma e animatore culturale.
Ma,
soprattutto, "trasci-Nato", da oltre vent'anni, "a servire il dolore e
la libertà degli individui",
come
diceva Camus, E.J. continua ad esercitare il diritto/dovere di contribuire
all'avvento di una società che riconosca all'arte e alla cultura,
vissute come avventura umana di conoscenza,
chiave
di volta della liberazione individuale e collettiva, il primato necessario
alla
realizzazione di un nuovo pensiero, di un nuovo linguaggio, verso una facoltà
più
spirituale dell'umano, in un cosmopolitismo di idee e di conoscenze diverse.
Con
il sentimento urgente della necessità di ri-svegliare in emergenza
l'umanità in ognuno.
In
primo luogo, considerando e accettando la fragilità dell'identità,
e riflettendo sul concetto che l'apertura a sé e all'altro, sono
effettivamente due facce della stessa medaglia.
Verso
un nuovo modo di intendere le cose , più spirituale, in tutti i
sensi, e più solidale, colto, fraterno. Essendo capaci di pensare
che esiste una comunità molto più antica e allargata
di
quella della propria famiglia, della propria cerchia di amici, della propria
nazione:
una
comunità propriamente umana, terrena.
Precisamente
su questa linea, nell'atelier/laboratorio del Comune di Créteil
dove é rimasto dal '96 al '99, E.J., oltre all'organizzazione di
expo di artisti francesi e stranieri , ha aperto le sue porte ai giovani
creatori, costituendo insieme a loro, degli isolotti di ricerca, dove sforzarsi
di elaborare i principi di un pensiero non mutilato/non mutilante. Lavorando
su un linguaggio, che nella sua "essenzialità" non abbandoni il
reale, ma che al contrario possa riuscire a ri-scrivere una realtà
in
piena sintonia con il suo senso.
Il
suo percorso potrebbe dunque essere sintetizzato come un lavoro di "estetica
relazionale" ,
che
mira alla manifestazione, in forma e in movimento ,di cio' che già
esiste ,
nella
sostanza e nei fatti.
Concludendo
e riassumendo:
Privilegiare
l'ATTO, il momento della creazione/manifestazione, il "fare" poetico
Lavorare
per la promozione , l'educazione dell'arte vivente nella società
civile, resistere...
Animare
spazi, riviste, siti internet,come templi/tempi; luoghi dove le conoscenze
possano circolare, confrontarsi, in sincera onestà intelletuale;
ma soprattutto integrarsi,
nella
vita e nel pensiero di ognuno.
Considerare
e sviluppare l'attività artistica e culturale come metafora di un
nuovo modo
di
"guardare" e di "guardarsi",liberata dalla sclerotica e narcisista interpretazione
egocentrico-commerciale. In una disposizione mentale aperta alla coscienza,alla
soggettività,
all'amore,
al sentimento, al gioco, all'humor , dove iniziare la costruzione di una
sorta di T.A.Z.
(zona
temporanea autonoma, secondo Hakim Bey), punto di fuga incontro alla capacità
di spezzare
e
trasgredire le frontiere e i compartimenti sempre più stretti dei
differenti domini del sapere.
Essere
consapevoli che non esistono formule, né ricette, che tutto puo'
iniziare da non si sa dove, dappertutto, e che é necessario che
differenti tentativi operino insieme, si sincronizzino,
si
sinergizzino, creino vortici...e...come se il tutto non dipendesse che
da noi stessi...
Operare
una metamorfosi nella molteplicità delle proprie potenzialità
,
in
una profonda coscienza del sé, attraverso l'arte e la cultura;
nel
tentativo di formulazione di un nuovo linguaggio, di un nuovo pensiero...
Verso
una concezione più spirituale dell'umano...Perché é
sullo spirito la grande scommessa :
esso
é indistruttibile e la poesia solo puo' salvare l'uomo, anche nell'impossibile...
Diceva
Aristotele:"Per pensare, bisogna essere in uno stato di meraviglia totale"...
Una
meraviglia da attingere continuamente nella magia nascosta del reale che
si trova nell'abbondanza e pluralità infinita delle cose che sono
,ognuna unica, una singolarità
che
nessun essere umano potrà mai dominare perfettamente né
catalogare completamente
E
perché la vera libertà nasce dalla cultura , da uno spirito
solido capace di riflettere su se stesso
e
di mettere in discussione in ogni istante quel po' di certezze che crede
possedere,
riflettere
sulla comunicazione e intendere l'arte come una sorta di metacomunicazione
che possa renderci consapevoli della complessità di fondo di tutto
cio' che ha un doppio o triplo livello d'interpretazione; della realtà
insomma...
Nutrirsi
di filosofia ,letteratura,scienze, poesia, belle arti e integrarle nella
nostra vita e nel nostro pensiero . Circolare tra i saperi, trasgredire
le frontiere che cercano di separarne i differenti domini. Educar(si) significa
andare al di là di se stessi.
Ancora
una volta questa la funzione dell'arte , come noi la intendiamo .
Perché
crediamo profondamente che l'arte ,in tutte le sue forme, debba porre la
necessità
di
una rivoluzione di pensiero, nel raggiungimento di un pensiero complesso,
capace
di associare cio' che é disunito e di concepire la multidimensionalità
di ogni realtà antroposociale.Per rompere con gli accecamenti e
carenze di un pensiero semplifificante
che
non sa che dividere e ridurre , mutilare e distruggere tutti i settori
della conoscdenza e dell'azione.
E
questo bisogno di complessità che comincia a farsi sentire nelle
scienze avanzate (fisica quantistica) e nelle "Arti",deve portare
la propria battaglia sul piano del pensiero sociologico e politico. Perché
l'esigenza vera del fare artistico deve essere quella di andare verso una
nuova struttura di pensiero che cominci a cercare di includere in ogni
osservazione l'auto-osservazione, in ogni esame, l'auto-esame, e
introdurre in ogni conoscenza la volontà di auto-conoscenza del
conoscente.
Una
idea Antica, certamente, ma che puo' aiutarci a superare noi stessi, a
riconoscere in permanenza
i
limiti accecanti inerenti a ogni pensiero.
(1) Inter: attraverso;
Prise:avventura ( in linguaggio poetico inglese antico)
(2) neologismo :
caos e caso
(3) Segnalazione
delle edizioni "Semi di Luce", nei cataloghi "Kanal Guide"
et "Chaos",
al Centro Pompidou
di Parigi.
(5) attraverso la
scia/traccia di nascite cosmicheRE/CREATION ET DE MANIFESTATION
Intermédia...interdisciplinaire...Interpersonnel...
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